Scetticismo ed esperienze extrasensoriali

Molte persone si ritengono scettiche riguardo alla medianità ma molti di loro mi hanno confidato che quando un loro caro è trapassato hanno avuto delle situazioni particolari. Fra le tante la più comune è il percepire un dolce soffio sul viso la sera prima di addormentarsi o la sensazione che qualcuno si siede sul letto. Altre volte è l’aver sognato il proprio caro la notte stessa del suo trapasso come se venisse nel sogno a dire addio.

Il mondo spirituale utilizza spesso il mondo onirico per avvicinarsi a noi, è il modo più dolce per avere un contatto. Nel sonno la mente è rilassata e abbandona certe resistenze che ha invece in uno stato di veglia oltrepassando quindi i credi. Credi alimentati spesso dalla non conoscenza su questo tema o dal sentito dire. La morte fisica è parte integrante di questa vita ma oggigiorno parlarne è un tabù.

Ovviamente hanno confidato i loro racconti alla persona che più li può credere ma, dal suono commosso della voce e dagli sguardi increduli in cerca di conferme, non posso che confortarli e pensare che più che scettici non amino parlare di questi temi dei quali ancor poco si sa e che infonde quindi un senso di incertezza.

Purtroppo siamo cresciuti con informazioni alterate dai film dove ci propinano una visione distorta di ciò che è il contatto con il mondo spirituale e nella maggior parte dei casi con connotazioni negative.

Gli spiriti non vogliono di certo spaventarci ma farci comprendere che ci sono vicini, sebbene in una forma diversa da ciò che siamo comunemente abituati ma ugualmente molto intensa.
La comunicazione spirituale avviene attraverso i sensi non da ultimo l’olfatto; potrebbe infatti succedere di percepire degli odori in casa o in altri luoghi che riporta alla memoria un vissuto con il proprio caro o un profumo che amava. A volte il profumo e oggettivo, ovvero che anche altre persone lo percepiscono; altre volte è soggettivo, lo percepiamo dentro di noi.

Spesso mi viene chiesto il significato di queste manifestazioni perché si pensa che se li si percepisce vorranno pur comunicare qualcosa. Questo è vero c’è un messaggio, ma la maggior parte delle volte già solo il fatto che ci fanno sapere che ci sono vicini racchiude il significato del messaggio, che ahimè ,spesso non ci basta perché è nel nostro DNA il non accontentarci.
Immaginati di trapassare, sei pura energia senza più un corpo fisico, voi far sapere che stai bene e che sei sopravvissuto al trapasso. Fai di tutto per apprendere il più velocemente possibile come avvisare che il tuo viaggio è andato a buon fine e mandi “una cartolina” ai tuoi cari. Pensa che invece di apprezzare il gesto ti venga chiesto dai tuoi famigliari “perché mi hai contattato?”. Ecco più o meno suona così quando non godiamo dell’esperienza e vogliamo di più.

Come già detto è nell’indole umana fare questa domanda ma non scordiamo che richiede molta energia il manifestarsi e sebbene si pensi che non abbiano nulla da fare non è così. Nel mondo spirituale la vita continua, in una forma diversa ma altrettanto intensa.
C’è anche chi non vede l’ora di avere dei segnali dai propri cari e non li riceve così chiaramente. In parte credo che può giocare un ruolo sfavorevole la sofferenza per la perdita dei propri cari o si è meno predisposti al momento nel percepire. Ogni situazione è differente, ma anche in questi casi posso assicurare che sono presenti con la loro energia amorevole.

Come sarebbe bello se i nostri nonni ci avessero tramandato queste conoscenze, chissà che magari lo hanno fatto ma presi dalla vita moderna e sofisticata li abbiamo snobbati pensando che fossero solo dicerie. Ad ogni modo ognuno di noi può vivere queste esperienze e può essere un momento molto toccante che apre la mente e soprattutto il cuore; sia che lo si vive in prima persona o attraverso un tramite che è in questo caso è il medium.

Tra tutti gli insegnamenti quello di aprire il cuore è il più grande e a volte difficile da intraprendere nel nostro percorso su questa terra.
Oserei dire riaprire il cuore perché dal mio modesto parere quando nasciamo scendiamo già con questo canale aperto, ma già nei primi sette anni di vita confrontandoci con le varie situazioni disimpariamo a lasciare aperta questa porta perché percepire e sentire ciò che ci attornia non è privo di complicazioni.

Quindi in età più adulta con più sicurezza nella gestione delle nostre emozioni e affrontando tutte le vicissitudini di questo mondo, ci ritroviamo sul cammino alla riscoperta di un dono al quale avevamo accesso con estrema facilità in infanzia, ma del quale la chiave sembra nascosta in un labirinto; quello della mente.
Riaprire il cuore significa riconnettersi con il proprio bimbo interiore, con il proprio spirito che si alimenta d’amore e vive manifestandolo. Quando siamo connessi con questa energia possiamo fortificare i nostri legami con il mondo spirituale, il luogo da dove proveniamo e da dove tutti quanti siamo energeticamente connessi.

Sicuramente non ci sorprenderemo più dei messaggi che arrivano dai nostri cari ma li accoglieremo come un bene prezioso riconoscendo il giusto valore a questa bellissima esperienza.

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